Già! Pericoloso. Ci pensi? Le statistiche sugli incidenti domestici indicano la pericolosità del gas al secondo posto, dopo gli incendi. Che ne sono in parte anche una conseguenza.
“Fra le peggiori insidie che possono aggredire la nostra casa, quella del gas rappresenta senza dubbio la maggior fonte di pericolo d’incendio e di esplosione. Il gas che utilizziamo in famiglia – per i fornelli o per il riscaldamento autonomo – sia che provenga dalla rete di distribuzione in città, che dalle bombole – all’origine non ha alcun odore. Questo subdolo elemento di morte, impalpabile, invisibile, estremamente volatile, quando fuoriesce, comincia ad adagiarsi sul pavimento per diffondersi a poco nell’aria circostante. Raggiunta la concentrazione giusta, una volta che si è miscelato con l’ossigeno presente nell’aria, alla prima scintilla (o anche in prossimità di una fonte di calore) si incendia ed esplode come una bomba.” [rif.]
“Il METANO è un gas naturale che viene estratto dal sottosuolo e distribuito tramite le condotte cittadine, passando per un contatore installato all’esterno dell’abitazione.”
E di cui, aggiungo, potremmo tranquillamente fare a meno!
Perché, allora, continuano a costruire case con impianti di riscaldamento a gas?
Perché si spendono soldi, a palate, per mantenere accese caldaie e fornelli a gas?
Ma, soprattutto, perché la gente continua a foraggiare le (pericolose) estrazioni di gas, le (costose) installazioni di gas, le manutenzioni e le bollette del gas, invece di pretendere di abitare in case più sicure e più convenienti?
Principalmente perché la gente NON SA CHE SI PUO’ VIVERE MEGLIO senza il gas!
Lo dico per esperienza diretta; quando introduco l’argomento con cittadine e cittadini esasperati dalle spese delle bollette, vedo spessissimo sguardi attoniti e mi sento chiedere: “Ma, scusi, come facciamo col riscaldamento e con l’acqua calda?”
Perché la gente è impegnata in altre professioni che non la mia, o quella di un impiantista, o di un costruttore o di un fontaniere! Giustamente. E purtroppo consulenti, impiantisti, costruttori o fontanieri aggiornati ce ne sono ancora troppo pochi!
Ma, se fosse possibile e conveniente CHIUDERE L’UTENZA DEL GAS, tu saresti disposta/o a farlo? Se fosse possibile, nella tua casa, adesso, togliere per sempre la spesa di … (quanto spendi, all’anno, di gas? Togliti la curiosità, vai a prendere la bolletta e fai il conto di quanto ti è costato nell’ultimo anno) quanto? 1000€? 2000€?
“Ah, ma io c’ho il teleriscaldamento!” mi dicono, talvolta. Rispondo; “Ok! Era una buona idea, 20 anni fa! Oggi non proprio, visto quello che costa un centralizzato, pur anche con il contacalorie.” E che comunque vi è costato quei 500€ ad appartamento, grossomodo. Anche in questo caso, please! Fare i conti delle ultime rate condominiali pagate! Più quelle del gas per l’acqua calda d’estate e per i fornelli. In questo caso suggerisco almeno il passaggio a un fornitore onesto. E comunque, la sostituzione del boiler con una pompa di calore.
Ma veniamo al sodo.
Per riscaldare gli ambienti OGGI si possono usare le pompe di calore aria-aria o a irraggiamento. Vuoi i nomi? Te li cito direttamente dal catalogo PEF Zero Bollette: AERMEC aria aria oppure DAIKIN nexura (come termosifone) che fa da irragiamento e non splitta solo l’aria calda e che può prendere fisicamente il posto dei termosifoni.
Per scaldare l’acqua con l’elettricità, OGGI si usano le pompe di calore. Del tutto simili ai vecchi boiler MA (e scusa se è poco) con consumi ridotti a un quinto. Proprio perché per scaldare l’acqua non usano la serpentina, la resistenza elettrica MA la pompa di calore che, basandosi sui principi della termodinamica, “ruba” il calore circostante trasmettendolo all’acqua. Sempre dal catalogo PEF Zero Bollette, cito la CRONOTERM, il meglio sul mercato, capace di trasformare 1 kWh di corrente prelevata in 4 kWh di potenza termica!
Per cucinare (l’ho lasciato per ultimo di proposito) OGGI già si usano I FORNI ELETTRICI (se hai messo insieme un po’ di anni dovresti ricordarti che 30 anni fa andavano ancora per la maggiore i forni a gas, e che piano piano sono stati sostituiti dai più pratici, comodi, economici forni elettrici (ventilati, multifunzione ecc.).
E i fornelli?
I fornelli a gas sono sostituibili con i piani cottura a induzione: più belli, più facilmente lavabili, più sicuri e più performanti.
“Ah! Ma mi hanno detto che poi devo cambiare tutti i miei tegami!” mi sento obiettare, qualche volta.
E io: “Chi gliel’ha detto? Su quali basi ha formulato questa ipotesi? Ritiene chi glielo ha detto un esperto nel settore?” e poi sorrido, spiegando che la cottura a induzione funziona SI’ se il recipiente ha il fondo in metallo (in verità c’è anche chi obietta sostenendo che non vorrebbe mai esporsi al campo elettromagnetico, mentre cucina. Ma di solito queste persone me lo dicono mentre tengono il cellulare nel taschino, sul cuore o sui genitali… e magari ci fanno pure giocare i nipotini, così lascio dire) ma che, per sapere quale tegame tenere e quale no, è sufficiente una calamita. Che oggi molti tegami sono idonei anche per l’induzione, e che esistono pure delle piastre in grado di far usare anche quelli non idonei.
Infine, in bagno, lo scalda salviette termo-arredo: un po’ di tepore e asciugamani sempre asciutti!
“Quindi, mi sta proponendo di togliere la spesa del gas e di aumentare i consumi elettrici? Ma l’ha vista l’ultima bolletta elettrica?” Quando siamo a questo punto della chiacchierata si capisce che è venuta voglia di chiuderlo, quel maledetto contatore!!!
“Con la Nuova Riforma Tariffaria, in vigore già dall’anno passato, i #COSTIFISSI sono applicati NON più proporzionalmente sui consumi (più kWh consumati, più costi fissi da pagare) bensì A CONTATORE. Quindi, che tu abbia un contatore da 3 kW di potenza o un contatore da 6 kW di potenza, PAGHI IL MEDESIMO COSTO FISSO.” [rif.]
Questa è la risposta. Per come stanno le cose, O ELIMINI LA SPESA DEL GAS, incrementando il consumo di corrente elettrica, sì da pagarla meno (per un contatore da 6 kW con la nuova riforma, le spese fisse sono passate da oltre 1800€/anno a €900/anno!) O ti rassegni a sostenere una rata crescente, come fosse un mutuo. A fondo perduto, visto che per come disperdono gli edifici il riscaldamento se ne va per buona parte e che quando farà caldo dovrai comunque trovare una soluzione per rinfrescare l’aria.
Nel primo caso invece devi investire un po’ di denaro subito; che però detrai al 65% dall’IRPEF, che però ti blocca per sempre l’emorragia della bolletta del gas, che aumenta il valore del tuo immobile e che ti fa vivere meglio e più sicuro.
Se la lettura di queste righe ti ha mosso curiosità, suggerisco di contattare il consulente Progetto Energia Futura consulentePEF@gmail.com (che ci ha fornito parte delle informazioni di base che hai letto).